Il maestro al Castello Gallego
Sito web ufficiale dell'artista Ezio Gribaudo
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Il maestro al Castello Gallego

Sant’Agata Militello:

Il maestro Ezio Gribaudo al Castello Gallego

Al Castello Gallego di Sant’Agata Militello si è svolto Martedì 1 Ottobre 2013 l’incontro tra il maestro Ezio Gribaudo e gli artisti del comprensorio. Grazie all’amministrazione comunale ed all’architetto Enzo Catania, con l’impegno straordinario della dott.ssa Cappello e dell’amico Pietro Cordici, è stato possibile chiamare a raccolta un nutrito gruppo di artisti per un incontro con un protagonista dell’arte italiana del Novecento. Un ringraziamento particolare va agli impiegati del Castello che si sono prodigati per rendere la visita il più possibile comoda per l’ospite e piacevole per tutti gli artisti invitati.

Di ritorno da Lipari, dove ha in corso una mostra nel quadro del progetto Le Vele Nere, e durante il percorso di ritorno verso Palermo, il maestro si è fermato per un’oretta a parlare e discutere con noi di arte e di cultura , mentre si visitavano le stanze del Museo e della Pinacoteca.

Gli è stato presentato tra l’altro il nostro progetto Alchimia della Bellezza, che ha suscitato il suo interesse sia per la denominazione sia per l’importanza del lavoro collettivo di tanti artisti che contribuiscono a creare una rete solidale per l’affermazione di un impegno corale, ciascuno con la sua individualità. “L’arte è bellezza, l’arte è incontro”, ha detto il maestro.

Ecco l’autografo che il maestro ha donato alla biblioteca di Alchimia della Bellezza:

autografo del maestro Ezio Gribaudo per Alchimia della Bellezza

 

Durante l’intervista di Onda TV, ho rivolto al maestro una domanda sullo stato dell’arte contemporanea in Italia oggi, intervista alla quale hanno contribuito diversi artisti. Il testo integrale dell’intervista lo pubblicheremo su queste pagine prossimamente, grazie alla gentile disponibilità del Direttore, Daniele Araca, che ci ha messo a disposizione l’audio della breve chiacchierata.

Intervista al maestro Ezio Gribaudo:

Farid Adly: Ad un personaggio protagonista della Cultura italiana del Novecento, chiediamo in che stato è l’arte contemporanea in Italia, oggi?

Ezio Gribaudo: Orribile!… E’ orribile perché… ma qui in verità è una domanda tranello, se dovessi essere sincero dovrei dire della verità, le verità bruciano. Devo dire che, come tutto il resto, l’arte è in crisi, in crisi di identità. In crisi, perché non si è capito che la gente vuole il bello, vuole essere emozionata dal bello. Mentre, invece, queste formulazioni, l’arte povera, l’arte minimale, sono situazioni di disturbo. Però la critica contemporanea deve, credo, salvare o far capire che l’arte non si ferma, non si ferma con delle formule. Si ferma soltanto quando non ci sarà più immaginazione. Io credo che gli artisti, in tutto il mondo, abbiano ancora delle cose da dire… Con la natura di questi siti straordinari, quello che non dà più l’astrattismo lo dà il realismo. E ci sarà sicuramente un ritorno alla voglia del bello. Allora dovremmo fare delle accademie per insegnare il bello. Di questo ha bisogno, forse, l’arte oggi, ma questo è un parere molto, molto, molto personale, che sicuramente sarà criticato. E criticato perché si ha paura di essere semplici, di ritornare alla bottega, di ritornare a quello che più forse interessa alla gente, in generale ad essere noi stessi; invece, cerchiamo formule della magia e in arte non ci sono magie. Le magie sono quelle che ha l’uomo dentro, la natura, la luce,… E qui, guardate, di luce ce n’è tanta e io mi entusiasmo quando penso a pittori come Turner (http://it.wikipedia.org/wiki/William_Turner) o Constable (http://www.settemuse.it/pittori_scultori_europei/john_constable.htm)  che hanno fatto dei cieli straordinari, perché loro la luce ce l’hanno poche ore al giorno, non hanno avuto questa opportunità che c’è qui da voi di avere questo cielo stupendo, sempre quasi tutti i giorni dell’anno.E allora, loro hanno dato il meglio e qui c’è ancora tanto da fare. L’avvenire non è carico solo di promesse, ma di realtà concreta.
Tutto questo sembra, però, parole al vento…

Pietro Cordici: La ringrazio maestro, perché lei abbia detto che bisogna tornare al bello. Noi una quindicina di giorni abbiamo fatto un intervento ad un convegno ad Acquedolci, organizzato dall’Associazione Culturale Mediterraneo, ed abbiamo detto che se vogliamo ancora esserci, dobbiamo tornara al bello. Grazie maestro per le sue affermazioni sul ritorno al bello.

Ben Ventura: Oltre al rapporto che si instaura fra artista e fruitore, dimentichiamo un momento importante, che si frappone spesso tra l’artista come creatore d’arte e il fruitore come persona che vuole emozionarsi di fronte all’arte, le istituzioni. Cioè noi assistiamo spesso che quello che dice lei, cioè l’amore di ritornare al bello, la pittura pittata per certi versi, proprio le istituzioni sono quelle che remano al contrario, per cui i musei che oggi sono ricchi non di bello ma di spazzatura. Il museo…

Ezio Gribaudo: ho avuto alcuni anni fa l’onore di presiedere l’Accademia Albertina di Torino, che è un accademia importantissima, e sovente arrivavano i docenti a farmi firmare richieste di acquisto di computer. Io dicevo: “Ma no!, qui c’è bisogno di cavalletti, di pennelli… mandiamo i nostri allievi in Pinacoteca. Andate a pittare! Perché non si può pensare di fare l’arte solo all’apparenza… adesso c’è questa voglia di strafare… del nulla. Mi sono trovato in situazioni veramente, come dice lei,… c’è bisogno di tornare a bottega e un po’ più di umiltà. L’umiltà è un dono. L’artista e soprattutto i giovani non sanno che cosa sia e hanno atteggiamenti negativi per la stessa loro formazione. Siamo pieni di informazioni, cattiva informazione…Bisogna tornare all’armonia

Pietro Cordici: Altrimenti è la guerra…

Ezio Gribaudo: l’armonia è capire le cose, ma è un discorso complicato. La crisi che sta investendo l’economia mondiale, l’Europa e in particolare l’Italia ha fatto sì che non ci sono più risorse. Ci sono troppi che si interessano e pochi che fanno. Non ci sono le risorse, ma le risorse sono quelle degli artisti, non c’ bisogno di risorse, di denaro. Bisogna mettere in campo l’immaginazione. Allora rinasce il piacere della dolcezza, il piacere del bello, ritornare alle accademie del bello. Dostoevskij diceva: “Il bello salverà il mondo!”  (http://it.wikipedia.org/wiki/F%C3%ABdor_Dostoevskij ) e la chiave per salvare il mondo è la bellezza e voi qua ne avete tanta. Per resuscitare, dobbiamo andare alla fonte della bellezza che sono i giovani”.

la segnalazione di Intorno a Messina

La notizia su Sant’Agata e Dintorni

Qui di seguito, il video realizzato dal professore Ciro Scaglione:

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